In gravidanza e allattamento è importante seguire un'alimentazione capace di fornire tutti i minerali e le vitamine di cui mamma e feto o bambino hanno bisogno. Vediamo a cosa bisogna fare attenzione.
Oltre a proteine, carboidrati, lipidi, è di fondamentale importanza garantire un adeguato apporto di alcuni micronutrienti quali ferro, iodio, calcio, zinco, vitamina D, folati, vitamina B12.
Minerali
Il ferro è un elemento importante per diverse funzioni biologiche nel corpo umano. In particolare, è essenziale per la produzione di emoglobina, nonché per la sintesi di mioglobina e collagene. Il ferro gioca anche un ruolo cruciale nei processi di respirazione cellulare e nel metabolismo degli acidi nucleici.
Un apporto di ferro inadeguato causa anemia, rischio di parto prematuro, basso peso alla nascita ed emorragie post-partum in caso di carenza, mentre può causare eccessivo stress ossidativo se assunto in eccesso. Di conseguenza, l’apporto raccomandato di ferro è di 27 mg al giorno (SINU, 2014).
Il nostro organismo ha bisogno di iodio per garantire la corretta funzione della ghiandola tiroidea in quanto è necessario per la sintesi degli ormoni tiroidei, responsabili di importanti funzioni nel corpo umano, quali lo sviluppo del sistema nervoso centrale e dello scheletro, il controllo della temperatura corporea e il metabolismo di zuccheri, grassi e proteine. E’ inoltre fondamentale per lo sviluppo neurologico nell’infanzia.
Una carenza di iodio porta ad un’insufficiente sintesi degli ormoni tiroidei, ad un aumento del TSH e al gozzo. Le principali fonti di iodio sono pesce, molluschi, alghe, uova, latte e carne. Il fabbisogno quotidiano di iodio per un adulto si attesta intorno ai 150 µg e in gravidanza aumenta del 50%, poiché lo iodio materno è necessario anche per la produzione degli ormoni tiroidei del feto.
Lo zinco è coinvolto in diversi processi metabolici quali reazioni enzimatiche, meccanismi di regolazione dell’espressione genica e vie di segnalazione cellulare. La carenza acuta di zinco è rara, mentre è più diffusa una carenza subclinica. Lo zinco si trova principalmente in carne, pesce, molluschi, mentre nei vegetali risulta essere meno biodisponibile e in quantità inferiore: le diete a base vegetale, quindi, corrono il rischio di essere carenti di zinco e pertanto vanno bilanciate in maniera attenta. Tale considerazione è ancora più rilevante per il periodo della gestazione e dell’allattamento, dove i bisogni di tale elemento sono più elevati.
Il calcio è essenziale per un adeguato livello di mineralizzazione dello scheletro ed è essenziale per lo sviluppo del feto. Inoltre, un appropriato introito di calcio è associato ad un più efficace controllo della pressione sanguigna, ad un più alto peso alla nascita e ad un più basso rischio di parto prematuro. Le maggiori fonti di calcio sono i latticini, l’acqua minerale, i cereali e alcuni vegetali. Nel corso della gravidanza e dell’allattamento i fabbisogni di calcio aumentano da 50 mg a 330 mg al giorno, tanto che l’assunzione raccomandata è di 1200 mg al giorno (SINU, 2014).
Vitamine
Assieme al calcio devono essere garantiti anche i livelli di vitamina D, implicata in vari processi metabolici quali omeostasi del calcio, modulazione del sistema immunitario e del metabolismo delle citochine. La carenza di vitamina D nella dieta materna è associata ad aumentato rischio di gestosi e di diabete gestazionale e scarso sviluppo dello scheletro, allergie e infezioni respiratorie e basso peso nei primi anni di vita del bambino.
Il livello di assunzione raccomandata per la vitamina D per gravidanza e allattamento è di 15 μg (SINU, 2014).
Un'altra vitamina di cruciale importanza per lo sviluppo del feto è l’acido folico. I folati intervengono nella sintesi degli acidi nucleici, della metionina e nel metabolismo di altri amminoacidi. Le principali fonti di folati sono costituite da vegetali a foglia verde, cereali, frutta. Una carenza di folati si traduce in anemia, bassi livelli di piastrine e leucopenia. Nel feto aumenta il rischio di difetti del tubo neurale tanto che se ne consiglia l’integrazione in gravidanza. I livelli di assunzione raccomandata in gravidanza sono di 600 μg al giorno e di 500 μg al giorno durante l’allattamento (SINU, 2014).
Infine, è necessario prestare attenzione al fabbisogno ed ai livelli di vitamina B12.
Le carenze di vitamina B12 e di folati sono associate ad obesità, steatosi epatica e un rischio maggiore di incorrere nella sindrome metabolica. In particolare, un basso livello di vitamina B12 in gravidanza è associato a condizioni di sovrappeso, resistenza insulinica e diabete gestazionale. Inoltre, un basso livello materno di vitamina B12 è associato a più alti livelli di trigliceridi sia nel sangue materno che del cordone ombelicale e ad una più alta resistenza insulinica nei bambini di 6 anni. In vitro si è visto che bassi livelli di B12 aumentano la sintesi di acidi grassi e causano una diminuzione della loro ossidazione portando ad un disequilibrio nel metabolismo dei grassi (Boachie J et al. 2021). Al contrario, un adeguato apporto di vitamina B12 è associato ad una riduzione di anemia megaloblastica, del rischio di nascita pretermine, di peso e lunghezza bassi alla nascita, e di problemi vascolari placentari (Ho, Flinn, Pasupathy, 2016).
Le fonti alimentari di vitamina B12 sono i prodotti di origine animale, quale carne, pesce, crostacei e molluschi, uova e prodotti lattiero-caseari. La vitamina B12 non è presente nei prodotti di origine vegetale. Di conseguenza, tutti i vegetariani ed i vegani, ed ancor di più le donne vegetariane e vegane in gravidanza ed allattamento devono avere una particolare attenzione alla vitamina B12 ed alla sua integrazione. L’assunzione della vitamina B12 attraverso integratori va effettuata in modo continuativo e non a cicli di qualche mese.
In conclusione, una dieta bilanciata in gravidanza ed allattamento tiene conto del fabbisogno di alcuni micronutrienti quali ferro, iodio, calcio, zinco, e di vitamina D, folati e vitamina B12 ed è fondamentale per assicurare una gravidanza serena ed il corretto sviluppo del bambino anche dopo la sua nascita.Infine, un adeguato apporto di vitamina B12 è associato ad una riduzione di anemia megaloblastica, nascita pretermine, bassi peso e lunghezza alla nascita, problemi vascolari placentari (Ho, Flinn, Pasupathy, 2016).
BIBLIOGRAFIA
Boachiea J. et al, Vitamin B12 Induces Hepatic Fatty Infiltration through Altered Fatty Acid Metabolism, Cell Physiol Biochem. 2021 May 8;55(3):241-255.
Ho A., Flinn A. C., Pasupathy D., Nutrition in pregnancy. Obst Gyn Reprod Med. 2016; 26. 10.1016/j.ogrm.2016.06.005.
Shipton M. J. and Thachil J., Vitamin B12 deficiency – A 21st century perspective, Clin Med (Lond). 2015 Apr; 15(2): 145–150.
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