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Francesca Silvera

Microbiota e fattori che ne influenzano l’equilibrio



Come già ricordato nel precedente post, gli studi sul microbiota sembrano evidenziare un ruolo centrale di quest’ultimo in molti processi fisiologici dell’intero organismo, tanto che negli ultimi anni il microbiota viene considerato un vero e proprio organo del corpo. Il microbiota, infatti, esplica delle funzioni di fondamentale importanza per l’organismo poiché lo protegge da microrganismi patogeni, supporta lo sviluppo del sistema immunitario e ne regola l’azione ed ha un ruolo metabolico. Grazie ai microrganismi presenti nel nostro intestino ed ai loro enzimi, nel tratto intestinale avvengono delle reazioni metaboliche che non sono proprie delle nostre cellule e che riguardano: la digestione di alcuni composti presenti negli alimenti; la biodisponibilità e la trasformazione di sostanze estranee quali farmaci, inquinanti, additivi, pesticidi; la produzione di vitamine, di acidi grassi a catena corta e di altri composti. A seconda del tipo dei microrganismi che compongono il microbiota e dell’equilibrio fra questi stessi microrganismi, tali reazioni possono essere favorevoli al nostro stato di salute o produrre delle sostanze tossiche che entrano nel torrente circolatorio e hanno un impatto negativo sul nostro organismo. Alterazioni quantitative o qualitative del microbiota possono, infatti, portare ad una modifica dell’equilibrio in questo ecosistema intestinale causando diverse malattie correlate al microbiota, quali disturbi funzionali gastrointestinali, infezioni intestinali, malattie infiammatorie dell’intestino, malattie epatiche, tumori gastrointestinali, obesità e sindrome metabolica, diabete mellito, allergie, autismo e altre patologie (Bibbò et al., 2016).

La composizione e l’equilibrio del microbiota cambiano nel corso della vita: fino al secondo anno di vita il numero delle specie microbiche aumenta; successivamente si ha una stabilizzazione tipica dell’adulto, che perdura fino alla senescenza, fase in cui si registra una semplificazione ed una riduzione della biodiversità del microbiota.

Oltre all’età, anche altri fattori, quali la dieta, i farmaci, lo stress, l’area geografica in cui si vive, etc. influenzano la composizione e l’equilibrio del microbiota. Questo complesso ecosistema intestinale mostra una certa resilienza all’influenza dei fattori appena citati, ma se su di esso agiscono più fattori concomitanti o un solo fattore per un periodo di tempo relativamente lungo, l’equilibrio si altera, l’ecosistema non riesce più a tornare nella situazione originaria, si ha una diminuzione della biodiversità microbica e si va verso uno stato di disbiosi.

Le abitudini alimentari hanno un’influenza molto importante sull’equilibrio dell’ecosistema intestinale: ci alimentiamo ogni giorno della nostra vita, ciò che mangiamo costituisce anche l’alimento per i microrganismi e, a seconda della qualità del cibo, è in grado di stimolare lo sviluppo di alcuni microrganismi rispetto ad altri.

Nel corso degli anni, la nostra dieta si è impoverita di fibra e si è arricchita di additivi, andando così a modificare gli equilibri fra i microrganismi che compongono il microbiota e portando ad un impoverimento del microbiota. Possiamo dire che siamo passati da un’alimentazione ricca di fibre - prebiotica (che favorisce cioè il microbiota) ad una che sfavorisce il microbiota, che lo trasforma, che porta ad una crescita eccessiva di microrganismi potenzialmente patogeni e verso uno stato di disbiosi.

E’ stato dimostrato che importanti cambiamenti della dieta in un periodo relativamente breve (sono sufficienti 24 ore) alterano la struttura della comunità di microrganismi e appiattiscono le differenze inter-individuali dell’espressione genica dei microrganismi, ma solo un intervento dietetico di lunga durata permette di avere il cambiamento dell’enterotipo (o dell’ecosistema) (David et al., 2014; Bibbò et al., 2016; Wu et al., 2011).

Per correggere la disbiosi è quindi fondamentale intervenire sulle abitudini alimentari ed adottare un’alimentazione prebiotica per l’intero corso della vita.


BIBLIOGRAFIA


Bibbò S. et al., The role of diet on gut microbiota composition, European Review for Medical and Pharmacological Sciences, 2016; 20: 4742-4749.

David L. A. et al., Diet rapidly and reproducibly alters the human gut microbiome, Nature, 2014 Jan 23; 505(7484) : 559-63.

De Filippo C. et al., Impact of diet in shaping gut microbiota revealed by a comparative study in children from Europe and rural Africa, Proc Natl Acad Sci U S A, 2010; 107(33): 14691-6.

Wu G. D. et al., Linking Long-Term Dietary Patterns with Gut Microbial Enterotypes, Science, 2011; 334(6052): 105–108.

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